Monza e Desenzano, arriva la poesia rivoluzionaria di Jack Hirschman
Per il prossimo fine settimana, il Polo Museale della Lombardia vi propone un doppio appuntamento imperdibile per gli amanti della poesia contemporanea. Il 27 settembre la Cappella Espiatoria di Monza e il 28 settembre la Villa Romana di Desenzano saranno il palcoscenico del poeta americano Jack Hirschman – protagonista assoluto delle due serate – il quale dedicherà al pubblico la lettura delle sue poesie. Entrambe le serate inizieranno alle ore 20.00 e si terranno all’aperto (in caso di maltempo è prevista una sistemazione al coperto). La prenotazione è consigliata per la serata alla Cappella Espiatoria all’indirizzo barbara.galli@beniculturali.it e per quella alla Villa Romana al numero 030.9143547.
Chi è Jack Hirschman?
Nato nel Bronx di New York nel 1933, sin da giovane decide di seguire la propria spiccata vocazione per la scrittura, anche grazie all’incoraggiamento datogli da Ernest Hemingway a cui il giovane poeta invia i propri racconti nel 1953. Divenuto professore alla UCLA di Los Angeles, si contraddistingue per il suo spirito rivoluzionario, soprattutto a partire dagli anni Sessanta quando – con lo scoppio della guerra in Vietnam – inizia a prendere le distanze dalle scelte del governo americano in tema di politica estera, dando vita ad una serie di proteste e manifestazioni contro la guerra. Per le sue posizioni definite “contro lo Stato” viene licenziato dalla UCLA nel 1966 e inizia a dedicarsi alla produzione e alla traduzione di poesia contemporanea. Negli anni Settanta e Ottanta, il suo attivismo culturale, la “poesia rivoluzionaria” e le sue posizioni politiche lo portano ad avvicinarsi a movimenti come la League of Revolutionaries for a New America e a quello radicale afro-americano del Black Panther Party. Ma è nel 1972 che Hirschman inizia a lavorare alla sua opera maggiore: una raccolta di lunghi poemi che chiama Arcanes (un totale di 250 negli ultimi 42 anni, molti dei quali rimasti inediti) nei quali il poeta, anche quando tocca temi personali, mantiene una stretta relazione con le trasformazioni socio-politiche in corso in quegli anni. La sua coscienza politica e poetica – definita da molti il baluardo dell’anima contro l’ondata totalitaria di cui il fascismo è espressione – sbarca per la prima volta in Italia alla fine degli anni Cinquanta con la poesia che dà titolo al suo primo libro A Correspondence of Americans, pubblicata nel 1958 nella rivista Botteghe Oscure a Roma. Seguiranno negli anni successivi altre pubblicazioni in inglese, e in seguito anche in italiano, dei suoi lavori; l’ultima il “libro-miracolo” L’arcano del Vietnam del 2017. Hirschman è anche uno dei primi poeti di livello internazionale che aderiscono al progetto Casa della Poesia di Salerno, di cui è uno dei più assidui collaboratori e frequentatori, e negli anni Novanta avvia un sodalizio con la Multimedia Edizioni che continua ancora oggi. Diversi sono i riconoscimenti internazionali che ottiene, tra cui – a livello italiano – ricordiamo il Premio “Città dello Stretto” conferitogli a Reggio Calabria nel 2006; il volume The Arcanes viene giudicato dalla critica e dagli appassionati come un vero e proprio evento editoriale e culturale. Segue nel 2007 il Premio Alfonso Gatto – sezione internazionale di Salerno.
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