Francesca Boccaletto, la poesia della quotidianità | RECENSIONE
Buona la prima per Francesca Boccaletto. La giornalista e poetessa padovana, classe 1978, lo scorso anno ha dato alle stampe con InternoPoesia – uno dei pochi veri editori di poesia rimasti in Italia – la sua prima raccolta di liriche, intitolata “Abbiamo parlato di fortuna” (introduzione di Gianmarco Busetto, postfazione del teatrista Andrea Pennacchi).
Una silloge femminile, delicata e concreta nelle immagini poetiche, che richiama a tratti il mito della Dickinson e la modernità tanto di moda delll’indo-canadese Rupi Kaur. In una sessantina di liriche brevi, infatti, Francesca Boccaletto racconta la poesia della sua quotidianità in maniera naïf e mai banale, utilizzando un linguaggio semplice e diretto. Le parole sono quelle di tutti i giorni e spesso compare il “tu” per rivolgersi all’ “oggetto” dell’amore, ma tutto è permeato da un grande senso del ritmo poetico, con finali di grande impatto.
La aspettiamo alla seconda prova, quella della maturità. Ma nel frattempo vi consigliamo di comprare la sua prima raccolta.
Sono fatta di sole,
di prosecco e disperazione.
Di canto e silenzio,
di desiderio e privazione.
Sei fatto di sale,
di pianti nascosti.
Hai ossa robuste,
larghe piante dei piedi.